Lei era una donna oramai. non si sentiva che poco più di una
ragazzina, ma era donna. piena di tabù, non si conosceva abbastanza e non parlava
mai con sé, le rare volte in cui ci aveva provato non aveva avuto risposta.
probabilmente la Leididentro, la
padrona di casa, parlava un’altra lingua.
forse vittima di una educazione vecchio stile o forse per la
sua debolezza, che vinceva su tutto, nascondeva la sua insicurezza
mascherandosi da donna coraggiosa, emancipata ed indipendente e lo faceva
talmente bene che solo poche persone si erano accorte dell’inganno.
forse perché non si piaceva abbastanza, o forse perché si
era convinta che non è la bellezza del corpo quella che conta davvero, non si
prendeva cura di sé che per l’indispensabile. camminava distrattamente per le
vie del centro, senza accorgersi di avere le scarpe slacciate o la camicia
senza un bottone. molto tempo fa era sicura di poter fare tutto, di essere
migliore di tutti, era forte delle certezze dell’adolescenza. oggi si sentiva
meno intelligente, meno intraprendente, meno brillante, meno sorridente, meno
tutto. per questo motivo evitava accuratamente discorsi di politica, di
economia, di attualità, di sesso. non era in grado, o non credeva di esserlo.