cornici

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lunedì 4 maggio 2015

terra promessa

calmo. devo-stare-calmo. mi fanno male le gambe, che siamo qui da non so più neppure quanto. lo vedi quello? sua moglie è già in germania, mi ha detto che lei ce l’ha fatta e che ora lui deve, D E V E, raggiungerla. avrebbero dovuto partire insieme ma lui l’hanno preso e l’hanno portato a al wardia, al centro di detenzione, e i soldi glieli hanno presi per rimpatriarlo. è stato fortunato che c’è stato solo 8 giorni al centro.

io ci sono stato 26 giorni, anche io sono stato preso. avevo deciso di andare in Libia per partire già l’anno scorso ma poi la barca è stata intercettata e la garde nationale ci ha portati al porto di Sfax e da lì a al wardia. ho mangiato riso per tutti e 26 i giorni. ho provato a scappare ma mi hanno scoperto, le guardie mi hanno sfondato le ossa. poi ho comprato il biglietto per essere rimpatriato coi soldi che mi servivano per partire. mi hanno messo in una cella migliore, ci sono stato una settimana li.  non c’erano altre soluzioni, il centro era pieno e se non avessi preso il biglietto qualche notte mi avrebbero portato in algeria, appena oltre il confine, e mi avrebbero lasciato li.

non mi reggono le gambe, non riesco neppure ad allungarle un po’ ma devo resistere…  lui, quello con la maglietta verde, è un rifugiato. la guerra gli ha portato via tutto. abbiamo passato la notte insieme prima di imbarcarci ed ora, a pochi metri, quasi neppure riesco a vederlo. quando è partito suo fratello era rimasta la casa dei genitori, l’ultimo bombardamento si è ingoiato pure quella. suo fratello è morto in mare, non ce l’ha fatta. laggiù c’è un altro che sta male e vomita il niente che ha dentro, sono tre giorni e tre notti che siamo in viaggio.

questo viaggio è una scommessa. parti fuggitivo e arrivi morto o clandestino. io ho pagato 1.600 dollari. quando sono salito ho sentito uno che diceva “sempre dritti e siete in italia” e rideva. se ce la facciamo io non mi fermerò in italia. voglio andare in olanda, c’è una famiglia del mio villaggio. starò da loro per un po’. fatti forza, vedi che il sole sta sorgendo? è finita anche questa notte. non aver paura, ce la faremo, non abbandonarmi!

ho paura! mi sento molto debole, nei due giorni a Zuara non ho mangiato nulla, ho solo bevuto un po’ d’acqua e qui su questa zattera ci hanno dato solo quello schifo di barrette dolciastre. dobbiamo resistere, anche io ho freddo ma è quasi l’alba e il sole ci asciugherà, quante volte si è allagata questa carretta?!?! in troppi non ce l’hanno fatta e sapere che il prossimo che butteranno a mare potrei essere io...  su questo peschereccio saremo in 400. siamo tutti ragazzi, tutti maschi? forse laggiù ho intravisto una donna, mi pare di ricordarla quando siamo saliti. laggiù, si, la vedi? non lasciarti andare, alza lo sguardo solo un pochino, ti prego… 

guarda laggiù… la vedi? là, in fondo... te… terra! Terra! TERRA!

6 commenti :

  1. Argomento difficile, trattato con rispetto e intelligenza

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  2. promossa da un maestro. :)

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  3. maestro: sono una studentessa diligente!
    anonimo1: grazie a te di essere passato/a!
    anonimo2: bei complimenti, grazie!

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  4. Maura fai venire la pelle d'oca.....finalmente ho trovato tempo per me da dedicare al tuo neonato Blog......il tempo si è fermato e sto godendomi una "fotografia" dietro l'altra..........brava! Carla

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    1. grazie Carla, torna quando vuoi, sei la benvenuta!

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